WineList N°#04 – Ceretto una certezza! – Un’ affermazione tratta da una conversazione esilarante.
Autore :
Una conversazione al telefono esilarante.
– Che si mangia oggi?
-Mazancolle.
-cosa? Cosa sono? È un tipo di pasta?
-Ma per favore.. sei proprio un piemontese.. sono i gamberi come quelli dei ristoranti cinesi e ci serve un vino che si combina bene.
-Eh, dovevo capirlo subito, essendo io un lupo di… montagna. Va bene ok. Come li cuciniamo?
-In padella facendo un soffritto, lo si sfuma con un poco di vino bianco, limone, forse un pizzico di piccante e poi prezzemolo. Fai presto che ho fretta.
-Devo indicarti un vino per sfumare le mazzan..cose? Sei impazzito?
-Eh daje che ho fretta, forza, dimmi un vino che si accompagna bene al piatto di gamberi.
-Dove sei?
-Al supermercato.
-Va bene. Intanto, per farla veloce, cosa ti garba? un bianco secco o una bolla? Rosato?
-Preferisco un secco bianco.
-In che supermarket sei?
– Carrefour. E fai presto, che sono vicino alla cassa.
-Dunque, ci vuole qualcosa di versatile che si combina bene con il gambero il quale ha una particolare aromaticità e non è molto sapido. Direi un vino fruttato abbastanza strutturato ed elegante e abbastanza sapido, che scende giù che manco te ne accorgi.
-Senti ho fretta, non le puoi tenere per te le considerazioni sull’abbinamento invece di dirmele al telefono?
-Ok dai, andiamo sul sicuro, prendiamo Ceretto. È un vino un po’ più caro rispetto la media delle bottiglie in vendita alla GDO ma è una certezza. Lo abbini alla grande con il pesce, ha una buona sapidità e freschezza, fa contento sia chi esige un vino ben strutturato e sia chi non ha un palato particolarmente esigente. È uno dei primi vini visti al supermercato con la certificazione biologica, oltretutto è un vino molto noto da tempo per la sua bontà ma il produttore ha scommesso sulla grande distribuzione ed è presente in tanti market da parecchi anni.
-E ci risiamo.. piantala e dimmi com’è fatta sta bottiglia! Me le spieghi poi a casa ste cose, almeno mentre lo beviamo ci provo anche più gusto.
-Beh il packaging è inconfondibile, è una etichetta bianca con una gigantesca B fustellata all’interno.
-Ma come parli, pacccaggin.. che vor di.. fustellata all’interno?!
-eh.. non so come spiegartelo, una B maiuscola in trasparenza, è in pratica una B ritagliata al centro di una etichetta bianca.
-Ho fretta, come si chiama?!
–Blangé.
-Ammazza… pure francese sto vino, finalmente non hai rifilato un vino della tua regione.
-Si, certo, fidati.
-Perfetto, ho davanti lo scaffale con tutti i bianchi..vediamo un po’, vado sulle bottiglie straniere.
-No guarda, concentrati all’inizio su Valle d’Aosta e Piemonte.
-Ah si, ho capito, è valdostano, lì parlano in francese no?. Aspetta…Trovato! Doc Langhe.
– Sì, è quello, del Roero, vitigno Arneis!
-Sei proprio un fijo.. di piemontesi. che te possero.. ma poi Roero non è una terra di rossi strutturati?
-Vai tranquillo che è una delizia, delicato con una leggerissima frizzantezza con sentori freschi di pesca e mela ma, come ti dicevo prima, riconosci subito una certa eleganza.
-Va bene, mi sono sempre fidato e continuerò a farlo, mi hai già stupito altre volte. Ci vediamo tra poco.
-Alla grande! Metti la bottiglia subito a raffreddare che và servito freddo, 8 – 9 ℃. Dai che poi la recensisco sulla WineList di vinoamoremio.it . Renditi utile e fatti venire un’idea su come scrivere l’articolo senza le solite menate. Ciao a dopo.
-Ok. Ci penso, intanto questo nuovo numero (che non ricordo) della WineList la pubblichiamo per intero sul blog. Ciao.
-Numero #04, Ok ci sto. Ciao.