Società Agricola Cooperativa Produttori del Barbaresco, un esempio per spiegare l’ottimo rapporto Qualità/Prezzo
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Ditemi, in quale parte del mondo potete entrare in un Supermercato ed avere a disposizione prodotti d’alta qualità ad un prezzo equo?
Anzi, indicatemi una gruppo GDO che non sia in Italia o in Francia dove è possibile usufruire di prodotti ottimi e ricercati, oppure un Supermarket dove potete trovare degli articoli unici che si realizzano solo in Piemonte.
Possiamo persino spingerci oltre, trovatemi nel globo un Grande Magazzino nel quale avete la possibilità di beneficiare di beni rari che si producono solo in 4 comuni in tutto il mondo.
Sto parlando dei comuni di San Rocco Seno d’Elvio, Treiso, Neive e Barbaresco.
Seguendo la linea qualitativa e geografica di un prodotto alimentare con le caratteristiche poc’anzi raccontate, ovvero di un alimento raro nel mondo e d’alta qualità, se questo fosse venduto ad un prezzo di 20 euro, secondo voi, sarebbe un prezzo equo?
No di certo !
Senza esaminare l’aspetto qualitativo del bene alimentare in esame e considerando solo quello economico, si noterebbe che il rapporto tra domanda ed offerta è sbilanciato sul primo elemento dell’equazione, perciò 20 euro è un prezzo davvero conveniente, più che onesto, aggiungerei che è un prezzo stracciato.
Certamente avete capito di quale prodotto vi sto parlando : del famoso vino Barbaresco.
Un vino di tale pregio viene giustamente commercializzato all’estero con prezzi ben più alti di quelli attuati dagli esercenti italiani. Ad esempio il Barbaresco 2010 dei Produttori Di Barbaresco l‘ho avvistato in un supermercato italiano ad un valore minimo ( a mio avviso ) che si possa applicare ad un Barbaresco, poco meno di 20 euro.
La guerra dei prezzi al ribasso e il cavalcare l’onda del successo del barbaresco, ha prodotto alcuni scempi individuati al supermercato ed in altri esercizi commerciali, dove il vino Barbaresco viene venduto ad un prezzo di listino intorno a 10 euro ( ne parlo nel numero #05 della mia WineList, intitolato : “Prezzi ridicoli !“, domandandomi, seriamente, come alcuni prodotti vinificati possano avere al collo della bottiglia la fascetta DOCG )
Sappiate che un ettaro vitato a Nebbiolo destinato alla produzione di Barbaresco può avere un costo che si aggira al milione di euro, come lo è per il Barolo e persino per il Prosecco ( di questo fatto ne sono sorpreso ) nei terreni più vocati del Cartizze ( fonte link ).
Perciò, prima di giudicare troppo cara una bottiglia di vino, bisognerebbe informarsi sul produttore, sul metodo di vinificazione, sulla resa per ettaro, sulla vigna, sul vitigno, sul territorio di provenienza e su altre informazioni che insieme determinano un’idea di prezzo.
Troppo complicato ?
Per un appassionato non lo è di certo, anzi, è un piacere ma per chi non è avvezzo a tali approfondimenti ( il 90% dei consumatori ) si deve affidare agli esperti del settore.
La comunicazione da parte delle aziende produttrici e di chi scrive sul vino deve essere dunque più mirata al consumatore medio, il quale compra in enoteca e soprattutto al supermercato.
Che si debba adottare una semplificazione del linguaggio enologico è ormai un dato di fatto, è persino scontato, l’ostacolo però, è trovare il modo che il neofita enoico non si annoi durante la lettura di articoli che si occupano di vino.
Nella mia piccola realtà di wine blogger, sto compiendo diversi sforzi nel far capire a chi beve il vino quotidianamente, ma non è avvezzo ai termini usati per descrivere il vino, il fantastico mondo che si cela dietro ad una bottiglia.
Sul mio blog e soprattutto sugli approfondimenti della newsletter WineList, le mie recensioni si basano sul principio del rapporto qualità/prezzo per introdurre una relazione più completa sui prodotti che descrivo, fornendo anche alcune informazioni su vari temi che comprendono la sfera vitivinicola a 360 gradi.
L’inizio di questo post si riferisce alla WineList n° #05 ed è un esempio di come cerco di catturare, per la gola e per il portafogli, chi si sta avvicinando al mondo dei vini, un percorso iniziato su www.vinoamoremio.it da poco meno di 5 mesi.
Nella newsletters in questione critico amaramente il prezzo di alcune bottiglie di Barbaresco dal valore che oscilla da 9 a 13 euro.
Tali bottiglie non fanno parte di una promozione del supermarket ma purtroppo è il loro prezzo di listino, perciò mi pongo delle serie domande su come sia possibile un tale deprezzamento senza compromettere la qualità del vino.
Di rimpetto allo scempio, ho recensito, come mia consuetudine al fondo della newsletter, un esempio virtuoso di un ottimo vino comprato al supermercato, si tratta del Barbaresco 2010 dei Produttori di Barbaresco, la cantina sociale da dove è partita una grossa fetta del successo del vino Barbaresco.
Un vino che mostra ancora tanta vigoria, il Barbaresco base 2010, estremamente piacevole al prezzo di 20 euro. I dettagli di questa mia degustazione completata da una descrizione della storica cantina, li troverai appunto nella WineList #05.