I norvegesi scelgono i vini di qualità nel Bag in Box


Autore :

fabio bruno
fabio bruno

“I Vini del Piemonte è un consorzio di promozione a cui aderiscono circa 230 aziende vinicole piemontesi, che ha l’obiettivo di favorire l’internazionalizzazione delle aziende consorziate sostenendo e consolidando la loro presenza sui mercati esteri.”

Così scrivono sul sito web “I vini del Piemonte“, e la mia curiosità è stata catturata da una loro iniziativa: un B2B (business-to-business) con alcuni importatori provenienti dalla Norvegia [Link].

Nella descrizione dell’evento vengono elencate le preferenze che i buyers hanno indicato agli organizzatori, cercano in sostanza dei vini (sia rossi che rosati) realizzati con i vitigni più noti del Piemonte, quali: barbera, dolcetto, nebbiolo, freisa. 

Come ultima richiesta in oggetto si specifica di preferire anche le  “cantine con disponibilità di Bag in Box*“.

L’asterisco rimanda ad una nota nella quale si puntualizza che è in aumento la sensibilità nei confronti di prodotti “sostenibili” dei quali fanno parte i vini biologici e il formato bag in box (bib).

Per quale ragione gli italiani si schifano del bag in box mentre i norvegesi scelgono le eccellenze piemontesi in questo formato?

C’é un buon motivo se nei paesi nordici il bib è ormai una consuetudine, e non lo si spiega con la frase fatta “ma cosa vuoi che ne capiscano di vino?!”. No, ci sono delle ragioni che vanno oltre alla nostra percezione – del tutto italiana – di un “brutto contenitore” (opinabile anche quest’ultima impressione) e di un “cartone inadatto al vino”.

Oltre ad essere più eco-sostenibile rispetto alla bottiglia di vetro (ne ho scritto qualcosa qui [Link]), il bib è un contenitore molto pratico.

È perfetto per le tavolate numerose, feste e grigliate, perché in poco spazio vengono conservati diversi litri di vino. Ed inoltre, grazie alla sua tecnologia, una persona può usufruire del vino in bib per una ventina di giorni dopo l’apertura del box, infatti, il vino contenuto all’interno di una sacca asettica e sottovuoto, rimane intatto senza subire alterazioni grazie allo spillatore che, pur sgorgando a più riprese centilitri di vino, non permette il passaggio di ossigeno dentro la confezione.

La conclusione, di questa piccola spiegazione sul bag in box, è piuttosto semplice: questo formato può contenere del vino di qualità, un logico esito che i norvegesi hanno capito da tempo.


Per chi volesse approfondire l’argomento qui troverete una spiegazione esaustiva sul bag in box [Link].



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